di Marco Riccardi
24 June 2018

La foto scoop del Moto Guzzi Galletto

Anno 1949: scatto di rapina, protagonista il prototipo del Galletto. Leggete come il nostro redattore dell'epoca è riuscito a scattare questa rarissima foto
1/11 Moto Guzzi Galletto
La foto che vedete qui sopre in bianco e nero sembra una di quelle immagini che raccontano l’Italia degli Anni Cinquanta, una nazione affranta in un dopo guerra incerto. La ricostruzione di uomini e cose deve ancora incontrare gli anni del boom e la gente attende speranzosa che cambi qualcosa davanti a un bar di paese. E poi c’è in primo piano quel veicolo, una specie di mezza moto mezzo scooter. Sembra un residuato bellico dei campi Arar di un tempo. Non è messo bene, mostra qualche traccia di ruggine sulla carrozzeria, i pneumatici sono già consumati dalle strade di terra battuta ed è pure appoggiato al marciapiede, come se si fosse rotto anche il cavalletto! Mah... Ma non è assolutamente così: la foto in realtà è un raro documento che si deve a Franco Degli Uberti, redattore di Motociclismo e pioniere delle prove dinamiche.

L’immagine mostra il prototipo del Galletto Moto Guzzi. Uno scatto di sorpresa (forse c’è la soffiata di qualcuno di Mandello) mentre il collaudatore prende un caffé al bancone del bar. Siamo nelle fasi finali dei test per il rivale della Vespa: ha un aspetto quasi definitivo e sul parafango posteriore compare la inequivocabile testa di un galletto. Notare la colorazione bicolore, lo snello parafango anteriore e la mancanza del cavalletto centrale, sostituito da una stampella a destra dall’azionamento semi automatico giudicato però troppo brusco e quindi scartato. Il Galletto debutta al Salone di Ginevra nel 1950, resta in produzione per 16 anni, nelle cilindrate di 150 (il prototipo), 160, 175 e 192 cc. In totale vennero “covati” a Mandello 71.060 esemplari. Questo moto-scooter è stato, quindi, un successo di vendita: venne preferito dai turisti di lungo corso, dagli artigiani, dai veterinari, dai medici condotti e dal curato di campagna; insomma da chi voleva un mezzo solido, affidabile e comodo. Non entusiasmò del tutto i giovani, che lo ritenevano troppo tranquillo e meno pratico rispetto a Vespa e Lambretta. Era stato voluto e progettato da Carlo Guzzi, il fondatore dell’azienda di Mandello: motore monocilindrico orizzontale a 4T, carrozzeria in lamiera, ruote alte da 17 pollici, perfette per le sconnesse strade di allora.
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