di Gualtiero Repossi - 21 March 2023

Yamaha XJ 650 Turbo: fata turbina

Nel 1981 anche la Yamaha affronta il tema della sovralimentazione per contrastare la Honda CX500 Turbo. Meno sofisticata della rivale e dall’estetica discutibile, resta in produzione solo due anni. È però la moto turbo costruita nel maggior numero di esemplari

Chi ha vissuto la lotta senza esclusione di colpi ingaggiata negli anni Ottanta da Honda e Yamaha si trova d’accordo nell’affermare che quello scontro fratricida fra le due aziende giapponesi ha portato a bruciare in poche stagioni - sul mercato ma anche in pista - idee e modelli che in condizioni normali avrebbero avuto ben altra tempistica di sviluppo ed esaurimento del loro ciclo produttivo.

La strategia delle due aziende era molto semplice: bisognava anticipare le mosse dell’avversario in ogni segmento di mercato sfornando idee a getto continuo. La Yamaha XJ 650 Turbo è uno degli esempi più classici di questa follia commerciale. Figlia di un’epoca irrepetibile e nata, forse con una gestazione troppo affrettata, solo per contrastare la Honda CX500 Turbo.

Nel 1970 il primo motore turbo con Toyota

Dalla XS 1100 alla XJ 650

Carburatori Mikuni, turbo Mitsubishi

Look proiettato al futuro

Prestazioni migliori della Honda

Un ottimo compromesso

Caratteristiche tecniche

Motore: quattro cilindri in linea frontemarcia, quattro tempi, raffreddamento ad aria. Teste e cilindri in lega leggera con canne riportate in ghisa. Distribuzione a doppio albero a camme in testa con due valvole per cilindro (ø valvole aspirazione 33 mm, ø valvole di scarico 28 mm) . Alesaggio per corsa 63x52,4 mm. Cilindrata totale 653 cc. Rapporto di compressione 8,2:1. Diagramma di distribuzione 28°-48° aspirazione e 53°-23° scarico

Lubrificazione: a carter umido con pompa trocoidale di mandata e recupero. Capacità coppa: 2,5 litri di olio SAE 20W/40.

Alimentazione: quattro carburatori Mikuni BS 30 a depressione da 30 mm. Capacità serbatoio carburante 19,5 litri di cui 2,7 litri di riserva.

Accensione: elettronica transistorizzata Hitachi TID 14-08. Anticipo fisso 7°. Anticipo variabile 37,5° a 4.000 giri. Candele NGK BPR 8ES oppure ND W24 EPR-U. Impianto elettrico: batteria 12V-14Ah. Alternatore Hitachi LD119-08 da 266 W. Avviamento: motorino d’avviamento Nippodenso ND/ADB4D2.

Frizione: multidisco in bagno d’olio con comando a cavo. Cambio: a 5 rapporti. Valori interni: 2,187 in prima (35/16), 1,5 in seconda (30/20), 1,153 in terza (30/26), 0,933 in quarta (28/30) e 0,812 in quinta (26/32). Trasmissione: primaria ad ingranaggi, rapporto 1,672 (97/58); finale ad albero cardanico con rapporto 48/37x19/18x32/11. Rapporti totali di trasmissione: 14,554 in prima, 9,982 in seconda, 7,673 in terza, 6,209 in quarta e 5,403 in quinta.

Telaio: doppia culla chiusa in tubi d’acciaio. Inclinazione cannotto di sterzo 28°, avancorsa 116 mm.

Sospensioni: anteriore forcella oleopneumatica Kayaba con steli da 37 mm ed escursione di 140 mm con regolazione aria nella parte superiore dello stelo. Olio: 0,250 litri di SAE 10W/30 in ogni stelo. Posteriore forcellone oscillante in acciaio montato su cuscinetti a rulli, con due ammortizzatori idraulici Kayaba regolabili nel precarico molla, su cinque posizioni in compressione e su cinque in estensione. Escursione 91 mm.

Freni: anteriore a doppio disco da 267 mm (spessore 5 mm) con pinze a doppio pistoncino; posteriore a tamburo a camma semplice da 200 mm.

Ruote: cerchi in lega leggera Asahia quattro razze forate, anteriore 1.85-19 e posteriore 2.15-18. Pneumatici, anteriore 3.25V-19, posteriore 120/90-18.

Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza massima 2.200, interasse 1.440, larghezza massima al manubrio 730, altezza massima 1.355, altezza sella 780, altezza pedane 330, luce a terra 135 mm. Peso a vuoto 247 kg (anteriore 116 kg, posteriore 131 kg).

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