08 March 2023

Eva Marzone: l'audace

Eva Marzone, più nota come Eva Ollearo, o ancora come la “birusa” (l’audace), è stata una delle prime motocicliste italiane. Nel 1930 ha conquistato il titolo di “scalatore scelto” del Monviso

Non era facile negli anni Trenta del secolo scorso vedere una donna alla guida di una moto, simbolo di audacia ed emancipazione. Eva Marzone invece la moto la usava tutto l'anno, andava ai raduni e partecipava agli Audax di Regolarità. Era una donna molto bella, nata nel 1906 a Piverone nel Canavese e vissuta per molti anni in Paraguay, dove era andata ad allevare i figli più piccoli del console italiano, nativo del suo paese.

Eva aveva imparato a guidare la moto grazie a suo nipote Roberto, il figlio di Neftali Ollearo, fondatore dell’omonima Casa motociclistica torinese attiva dal 1922 al 1952 e marito di sua sorella Ester. In pochi sapevano di questa sua abilità, ma poi durante un raduno al quale erano presenti le principali Case motociclistiche piemontesi, venne invitata dal contabile della Ollearo - il ragionier Durando artefice dell'evento - a fare un giro in moto su una pista ovale di terra battuta. Eva non si fece pregare e,una volta in sella, fece due giri della pista tra l'entusiasmo dei presenti.

Neftali Ollearo, osservando la sua esibizione, si convinse subito che una donna motociclista poteva rappresentare un buon richiamo pubblicitario per l’azienda, spingendo le vendite delle sue moto ed esaltandone le caratteristiche di affidabilità e sicurezza.

Veloce ma sempre prudente

Eva affronta una mulattiera della Motoscalata del Mottarone del 1929

Da quel giorno Eva divenne la testimonial, come si dice oggi, del marchio. Era soprannominata affettuosamente la “birusa” (l’audace), un soprannome che le calzava a pennello, e in sella era impeccabile: calzoni e stivali alla cavallerizza, giacca di pelle marrone, cuffia di pelle e occhialoni. Nonostante le apparenze, aveva una guida molto prudente, compiva lunghi viaggi per visitare i concessionari Ollearo, alcuni dei quali si trovavano in Valle d'Aosta e in Liguria. Non aveva paura di nulla e sapeva cavarsela in ogni occasione. Conosceva sufficientemente la meccanica delle moto per provvedere da sola alla riparazione dei piccoli guasti, ed era in grado di sostituire senza problemi un pneumatico bucato.

Dotata di uno straordinario equilibrio, Eva non cadeva quasi mai. Accadde però che, ad una manifestazione motociclistica presso il campo sportivo di Torino, mentre si esibiva in una gincana portando tre palle su un vassoio, perse l'equilibrio davanti a uno spettatore d'eccezione: il principe Umberto di Savoia. In quell’occasione però, Eva era stata costretta a guidare il modello Lady a telaio aperto e non la 150 che usava abitualmente. Eva, arrabbiatissima, si era giustificata sostenendo che il serbatoio da stringere tra le ginocchia era indispensabile per mantenere l'equilibrio, mentre i grossi paragambe della Lady la intrappolavano impedendole i movimenti corretti.

Scalatore scelto del Monviso

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Stadio di Torino 1928: Eva si appresta a prendere il vassoio con tre palle da tenere in equilibrio lungo il percorso

Negli anni Trenta Eva ha iniziato a gareggiare con la Ollearo 175 4 tempi. Oltre che dalle prestazioni, era affascinata dall'elegante strumentazione sul serbatoio della moto che comprendeva orologio e tachimetro-contachilometri Jaeger con parzializzatore; grazie al quale grande pignoleria segnava tutti i km percorsi.

Dal 1927 e fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale Eva Marzone ha preso parte ad alcune scalate moto alpinistiche. Fra queste anche la celebrata “Motoscalata del Monviso”, alla quale Eva ha partecipato nel 1930, districandosi sull’impervio tracciato che, con una serie di rampe impressionanti conduce al Pian del Re, a quota 2.041 metri. Erano previsti due traguardi, uno al Pian del Re, e l'altro dopo un'ulteriore scalata su un sentiero ancora più impervio che conduceva a quota 2.200 metri. Chi superava la prima tratta, otteneva il diploma di scalatore scelto, mentre chi toccava la massima quota, riceveva l'ambita Coppa del Ministero della Guerra. Nella classifica per marche risultò vincitrice assoluta la Della Ferrera, ma la vincitrice morale della competizione, nonché unica donna partecipante ed acclamatissima al Pian del Re è stata lei.

Eva Marzone si è spenta nel 1998.

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