Taru Rinne: la prima della classe

La presenza femminile nel motorsport è stata "sdoganata" da alcune stagioni. Ma fino alla fine degli anni '80 non era affatto scontato vedere una donna fra i protagonisti di un GP iridato. La prima a riuscirci è stata la finlandese Taru Rinne

Nata nello stesso paese di Jarno Saarinen

Taru Rinne, finlandese, nata il 27 agosto del 1968 a Turku, lo stesso paese di Jarno Saarinen, è stata una meteora nel Mondiale, dove ha corso per quasi quattro stagioni in 125 alla fine degli anni Ottanta. Ma ha lasciato un segno indelebile nella storia delle corse perché è stata la prima donna a conquistare dei punti iridati in un GP chiudendo al quattordicesimo posto quello di Francia del 1988 disputato al Paul Ricard.

Taru Rinne era velocissima e non aveva paura di nulla. Ha abbattuto i pregiudizi, che all’epoca relegavano le poche donne coraggiose capaci di farsi largo nel mondo delle corse al ruolo di folkloristiche comparse, dimostrando di non avere timori reverenziale nei confronti degli avversari maschi più blasonati di lei. Spesso ha esagerato, cadendo e facendosi male, ma quando si trattava di lottare per una posizione non si tirava certo indietro. L’ultimo incidente nel 1991 al Paul Ricard, la stessa pista dove aveva raccolto i suoi primi punti iridati, le è costato la doppia frattura delle caviglie ed una lettera di congedo dal Mondiale firmata dal promoter di allora.

Non aveva paura di nulla

L'esordio iridato di Taru Rinne in sella ad una MBA 125 con la quale disputa due GP nel 1987

Taru Rinne era velocissima e non aveva paura di nulla. Ha abbattuto i pregiudizi, che all’epoca relegavano le poche donne coraggiose capaci di farsi largo nel mondo delle corse al ruolo di folkloristiche comparse, dimostrando di non avere timori reverenziale nei confronti degli avversari maschi più blasonati di lei. Spesso ha esagerato, cadendo e facendosi male, ma quando si trattava di lottare per una posizione non si tirava certo indietro. L’ultimo incidente nel 1991 al Paul Ricard, la stessa pista dove aveva raccolto i suoi primi punti iridati, le è costato la doppia frattura delle caviglie ed una lettera di congedo dal Mondiale firmata dal promoter di allora.

Dai kart alle due ruote

1/2

Figlia di un ex pilota di rally, Taru inizia a correre giovanissima sui kart incrociando le ruote con Mika Hakkinen, JJ Letho e Mika Salo, tutti suoi coetanei o quasi poi approdati in F1. A quattordici anni vince il titolo nazionale e l’anno seguente si riconferma numero uno ma viene squalificata per aver utilizzato benzina irregolare.

A sedici anni decide di passare alle due ruote, bruciando rapidamente le tappe. Al mondiale 125 approda nel 1987 dopo essersi distinta nell’Europeo. Partecipa a due GP, Svezia e Cecoslovacchia, in sella ad una vecchia MBA e l’anno seguente disputa la sua prima stagione completa, conquistando i primi punti e terminando il campionato in trentasettesima posizione.

Secondo tempo ad Hockenheim nel 1989

1/2

Dopo i primi Gran Premi con la MBA bicilindrica, Taru ha corso nel Mondiale 125 esclusivamente con la Honda RS 125 R

Il 1988 è stata la sua annata migliore. Con la Honda RS 125 del team Servisco chiude il Mondiale al diciassettesimo posto conquistando 25 punti. Il suo capolavoro lo compie ad Hockenheim il 28 maggio 1989, nel maledetto GP di Germania in cui Ivan Palazzese perde la vita nella gara della 250. Taru si qualifica con il secondo tempo in prova alle spalle di Ezio Gianola, leader del mondiale con la Honda RS del team Pileri, ma davanti al Campione del mondo in carica Jorge Martinez con la Derbi ed al futuro iridato di quell’anno Alex Criville con la JJ Cobas.

Partita male, scivola al settimo posto ma si riprende subito e in pochi giri si porta alle spalle di Gianola, leader della corsa. Ad un certo punto sembra quasi in procinto di attaccarlo, ma poi le sue gomme hanno un calo ed è costretta a far passare Martinez, Criville e l’olandese Hans Spaan. A pochi giri dalla fine viene assorbita da un gruppetto che comprende il giapponese Unemoto, l’austriaco Stefan Prein e l’idolo di casa Hans Stadler, con i quali taglia il traguardo in settima posizione, a dieci secondi dal vincitore Criville.

Dopo il suo exploit di Hockenheim niente è stato più come prima nel Mondiale GP. Taru Rinne è riuscita ad andare a punti in altre tre occasioni, tutte nel 1989, prima di uscire di scena, ma le sue imprese nella ottavo di litro ha permesso ad altre donne di potersi misurare con successo. Non solo nella 125 ma anche in 250 e, in tempi più recenti, in Moto3, Moto2, Supersport 300, Supersport e nel Mondiale Endurance.

© RIPRODUZIONE RISERVATA