Il 1988 è stata la sua annata migliore. Con la Honda RS 125 del team Servisco chiude il Mondiale al diciassettesimo posto conquistando 25 punti. Il suo capolavoro lo compie ad Hockenheim il 28 maggio 1989, nel maledetto GP di Germania in cui Ivan Palazzese perde la vita nella gara della 250. Taru si qualifica con il secondo tempo in prova alle spalle di Ezio Gianola, leader del mondiale con la Honda RS del team Pileri, ma davanti al Campione del mondo in carica Jorge Martinez con la Derbi ed al futuro iridato di quell’anno Alex Criville con la JJ Cobas.
Partita male, scivola al settimo posto ma si riprende subito e in pochi giri si porta alle spalle di Gianola, leader della corsa. Ad un certo punto sembra quasi in procinto di attaccarlo, ma poi le sue gomme hanno un calo ed è costretta a far passare Martinez, Criville e l’olandese Hans Spaan. A pochi giri dalla fine viene assorbita da un gruppetto che comprende il giapponese Unemoto, l’austriaco Stefan Prein e l’idolo di casa Hans Stadler, con i quali taglia il traguardo in settima posizione, a dieci secondi dal vincitore Criville.
Dopo il suo exploit di Hockenheim niente è stato più come prima nel Mondiale GP. Taru Rinne è riuscita ad andare a punti in altre tre occasioni, tutte nel 1989, prima di uscire di scena, ma le sue imprese nella ottavo di litro ha permesso ad altre donne di potersi misurare con successo. Non solo nella 125 ma anche in 250 e, in tempi più recenti, in Moto3, Moto2, Supersport 300, Supersport e nel Mondiale Endurance.